
11 Nov Sindrome premestruale e alimentazione.
Come riconoscere la sindrome premestruale?
Si può definire una donna affetta da Sindrome Pre-Mestruale (PMS) quando i sintomi ricorrono in
almeno due cicli mestruali ogni tre ed interferiscono con le attività quotidiane.
Essi nascono principalmente da uno squilibrio ormonale in cui si registrano livelli di estrogeni.
I sintomi, che in genere compaiono da 10 a 15 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni,
interessano:
– l’apparato gastro intestinale (problemi digestivi, gonfiore, nausea, vomito, crampi, flatulenza,
stipsi o diarrea)
– la sfera psicologica (ansia, irritabilità, sbalzi d’umore, depressione, stanchezza, disturbi del
sonno);
– il sistema linfatico (ritenzione idrica, aumento di peso, dolore al seno);
– il derma (acne, pelle e capelli unti)
Alcuni accorgimenti alimentari possono evitare un ulteriore peggioramento di questi disturbi.
Pertanto, sarebbe meglio limitare il consumo di:
– cibi ricchi di zuccheri semplici (dolci, caramelle, biscotti, bevande zuccherate)
– cibi ricchi di sale (formaggi, salumi, patatine, prodotti in scatola, liofilizzati, salse)
– cibi ricchi di grassi (carne rossa, carne processata, burro)
– caffeina e bevande che la contengono (caffè, bevande energetiche)
– alcolici di ogni tipo
A venirci in aiuto vi può essere un’integrazione specifica come:
– il magnesio
– l’agnocasto
– vitamina C
– vitamine del gruppo B
Infine, anche l’attività fisica (tra cui yoga e pilates) ha numerosi benefici:
– aiuta la distensione della muscolatura riducendo il dolore addominale causato dai crampi;
– rinforza i muscoli della schiena alleviando il dolore;
– favorisce il ritorno linfatico diminuendo la ritenzione idrica;
– allevia ansia e stress.
Scritto da Ilaria D’Auria, Dietista e Nutrizionista
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