Sindrome premestruale e alimentazione.

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Sindrome premestruale e alimentazione.

Come riconoscere la sindrome premestruale?

Si può definire una donna affetta da Sindrome Pre-Mestruale (PMS) quando i sintomi ricorrono in
almeno due cicli mestruali ogni tre ed interferiscono con le attività quotidiane.

Essi nascono principalmente da uno squilibrio ormonale in cui si registrano livelli di estrogeni.

I sintomi, che in genere compaiono da 10 a 15 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni,
interessano:
– l’apparato gastro intestinale (problemi digestivi, gonfiore, nausea, vomito, crampi, flatulenza,
stipsi o diarrea)
– la sfera psicologica (ansia, irritabilità, sbalzi d’umore, depressione, stanchezza, disturbi del
sonno);
– il sistema linfatico (ritenzione idrica, aumento di peso, dolore al seno);
– il derma (acne, pelle e capelli unti)

Alcuni accorgimenti alimentari possono evitare un ulteriore peggioramento di questi disturbi.

Pertanto, sarebbe meglio limitare il consumo di:
cibi ricchi di zuccheri semplici (dolci, caramelle, biscotti, bevande zuccherate)
cibi ricchi di sale (formaggi, salumi, patatine, prodotti in scatola, liofilizzati, salse)
cibi ricchi di grassi (carne rossa, carne processata, burro)
caffeina e bevande che la contengono (caffè, bevande energetiche)
alcolici di ogni tipo

A venirci in aiuto vi può essere un’integrazione specifica come:
– il magnesio
– l’agnocasto
– vitamina C
vitamine del gruppo B

Infine, anche l’attività fisica (tra cui yoga e pilates) ha numerosi benefici:
– aiuta la distensione della muscolatura riducendo il dolore addominale causato dai crampi;
rinforza i muscoli della schiena alleviando il dolore;
favorisce il ritorno linfatico diminuendo la ritenzione idrica;
allevia ansia e stress.

Scritto da Ilaria D’Auria, Dietista e Nutrizionista

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